martedì 22 gennaio 2013

DVD
I cult movie di Ciak

Piera Detassis e Claudio Masenza soddisfano i palati dei cinefili più appassionati pubblicando per la prima volta alcuni capolavori del cinema internazionale ancora inediti in DVD.

Prima uscita, 28 dicembre
Un anno vissuto pericolosamente
Titolo originale: The Year of Living Dangerously
Anno: 1982
Regia: Peter Weir
Protagonisti: Sigourney Weaver, Linda Hunt, Mel Gibson, Michael Murphy, Bill Kerr
Nel 1965 giornalista australiano arriva a Giakarta (Indonesia) nei giorni del colpo di Stato anticomunista e ha una storia d'amore con un'impiegata dell'ambasciata britannica di cui è paraninfo un fotoreporter di sangue misto. Curiosa mistura di avventure esotiche e dramma politico. Le convenzioni hollywoodiane vi convivono con un sincero interesse per i problemi del Terzo Mondo asiatico. La piccola Linda Hunt, in un ruolo maschile, vinse l'Oscar come attrice non protagonista.

Seconda uscita, 4 gennaio
Il postino suona sempre due volte
Titolo originale: The Postman Always Rings Twice
Anno: 1981
Regia: Bob Rafelson
Protagonisti: Jessica Lange, Jack Nicholson, John Colicos, Anjelica Huston, Michael Lerner

4ª trasposizione del romanzo (1934) di James Cain, la 1ª che mette in immagini esplicite la rude e aggressiva sensualità che, per ragioni di censura, i registi precedenti avevano dovuto comprimere o elidere. Di questa storia di un amore che, nato da una violenta attrazione fisica, si trasforma in un rapporto più profondo e complesso, Rafelson fa un altro film sul "sogno americano", la sua trasformazione in incubo, descrivendone, col contributo notevole della fotografia di Sven Nykvist, il contesto sociopolitico. Più che J. Nicholson, un po' troppo vecchio per la parte e talvolta sopra le righe, è ammirevole J. Lange, migliore delle 3 attrici che l'hanno preceduta: Corinne Luchaire, Clara Calamai e Lana Turner.

Terza uscita, 11 gennaio
I diavoli
Titolo originale: The Devils
Anno: 1970
Regia: Ken Russell
Protagonisti: Oliver Reed, Max Adrian, Vanessa Redgrave, Dudley Sutton, Gemma Jones

Dalla pièce teatrale di John Whiting ispirata al libro (1952) I diavoli di Loudun di Aldous Huxley: nella Francia del 1634 sotto il cardinale Richelieu, Urban Grandier, prete illuminato e peccatore, e Suor Giovanna degli Angeli, madre superiora di un convento delle Orsoline a Loudun, sono al centro di un processo per stregoneria che si conclude con la condanna del primo al rogo. Se non si considera il taglio politico (alleanza tra Stato e Chiesa, intolleranza ideologica come strumento di dominio, ricorso all'erotismo come valvola di scarico delle tensioni antistituzionali), si travisa il film, riducendolo a uno strepitoso e ripugnante luna park fantastorico di sesso, orrori e violenze. Non è il migliore di Russell, ma al suo confronto 9 film storici su 10 sono ridicole castagne secche. Censurato, vietatissimo, scandaloso.

Quarta uscita, 18 gennaio
Fragole e sangue
Titolo originale: The Strawberry Statement
Anno: 1970
Regia: Stuart Hagman
Protagonisti: James Coco, Bruce Davison, Bud Cort, Bert Ramsen

L'amore spinge un giovane scettico e apolitico a impegnarsi attivamente nelle lotte studentesche alla Columbia University. Tratto da un romanzo di James Simon Kunen e sceneggiato da Israel Horowitz (che interpreta la parte del dottor Benton) è un film M-G-M sulla rivolta studentesca che ha il torto di voler giocare su troppi tavoli: commedia, dramma sociale, musical. Uno dei rari film sessantottini prodotti da una major di Hollywood sull'onda del successo di Easy Rider.



Si prosegue con:
25 gennaio: CRUISING
1 febbraio: CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF?
8 febbraio: MA PAPA’ TI MANDA SOLA?
15 febbraio: I GIORNI DEL VINO E DELLE ROSE


Fonte delle trame e dei dettagli tecnici dei singoli film: My Movies
Pagina ufficiale di Ciak su Facebook

lunedì 21 gennaio 2013

LIFE
Discorso di inaugurazione - Barack Obama Presidente degli Stati Uniti, 2013

Responsabilità
Impegno
Unione
Rispetto
Coscienza
Speranza
Futuro

Poco attuabili, ma pur sempre parole che scaldano il cuore.

sabato 19 gennaio 2013

CINEMA
"Carrie", il remake

Iniziano a girare in rete le prime immagini promozionali di quello che, in un'epoca cinematografica contrassegnata da una moltitudine di riedizioni di vecchi film di grande successo, si preannuncia come uno dei remake più ambiziosi e rischiosi degli ultimi tempi. Kimberly Pierce, regista statunitense particolarmente incline a raccontare storie femminili di grande impatto come Boys don't cry e dietro la macchina da presa in un episodio dell'acclamata serie TV The L Word, rispolvera la pellicola cult di Brian De Palma e dà nuova vita al personaggio di Carrie White, l'adolescente problematica dotata di poteri telecinetici e affiancata da una madre troppo ingombrante e assoluta fanatica religiosa, nata dalla penna di Stephen King.
Del film si sa poco, se non che il ruolo principale verrà interpretato da Chloë Grace Moretz, già vista in Hugo Cabret e Dark Shadows, ma la vera punta di diamante è Julianne Moore, che vestirà i panni (virginali) di Margaret White nel tentativo di far dimenticare, o almeno non far rimpiangere, l'immensa interpretazione di Piper Laurie nell'originale del 1976. Ci riuscirà? Senza dubbio, la foto promozionale promette bene...
Sito ufficiale
Trailer originale della pellicola del 1976

giovedì 10 gennaio 2013

CINEMA
La migliore offerta

Titolo originale La migliore offerta
Paese di produzione Italia
Anno 2013
Durata 124 min
Regia Giuseppe Tornatore
Sceneggiatura Giuseppe Tornatore
Fotografia Fabio Zamarion
Montaggio Massimo Quaglia
Musiche Ennio Morricone
Scenografia Maurizio Sabatini
Costumi Maurizio Millenotti
Cast Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson, Dermot Crowley, Kiruna Stamell, Liya Kebede

La vita di Virgil Oldman, richiestissimo battitore d'aste ossessionato da ritratti di figure femminili di cui riesce a impossessarsi grazie all'aiuto del fidatissimo Billy, trascorre senza il minimo intoppo, scandita dalle sue nevrosi, dalla cura maniacale che riversa sul lavoro, da un ordine e una disciplina che gli impediscono perfino di accettare una torta di compleanno offertagli da un ristorante di lusso nel giorno sbagliato. L'ingranaggio inizia a incepparsi quando riceve una misteriosa telefonata da Claire Ibetson, giovane orfana ereditiera di un'immensa villa in decadimento che gli propone di battere all'asta gli innumerevoli beni della sua casa. La ragazza, che soffre di una forma acuta di agorafobia, impone come unico limite che i colloqui tra i due avvengano all'interno della villa, separati da una parete, in modo che non possano mai vedersi faccia a faccia. Il carattere poco paziente, ma estremamente curioso, di Virgil è morbosamente attratto e al contempo indispettito dal comportamento ambiguo della ragazza. Quando nella dimora rinviene tra i numerosi cimeli i vari ingranaggi che scopriremo essere piccoli elementi costituenti un antico automa, il protagonista si rivolge a Robert, giovane restauratore che lo aiuterà nel riassemblaggio della struttura e nella gestione del difficile rapporto con la ragazza. Inconsapevolmente, Virgil imboccherà un sentiero a lui completamente sconosciuto, che segnerà la sua vita in modo definitivo.

4 anni dopo il successo di Baarìa, Giuseppe Tornatore torna dietro la macchina da presa nel suo secondo approccio al thriller dopo il riuscitissimo Una pura formalità (1994), interpretato da Gérard Depardieu e Roman Polanski, e anche in questo caso si occupa di soggetto e sceneggiatura, dando vita a un piccolo gioiello dal gusto di altri tempi, con uno stile volutamente riflessivo, sobrio ed elegante, in cui ogni singolo "ingranaggio" (mai termine fu più appropriato come in questo film) funziona alla perfezione. Il talento di Tornatore risiede nella sua capacità di instillare un senso continuo di inquietudine e sprazzi di tensione (supportati dall'avvolgente colonna sonora di Ennio Morricone) mostrando poco o nulla. Rinuncia agli espedienti più semplici del genere: niente cadaveri, niente sangue, niente assassini. Solo un'atmosfera inspiegabilmente (almeno fino agli ultimi dieci minuti della pellicola) malsana. E il gioco funziona anche e soprattutto laddove ci si aspetta un momento di vera paura e terrore che non arriverà mai.
Impeccabile l'aspetto tecnico del film, caratterizzato dalla sobria fotografia di Fabio Zamarion e dalle raffinate scenografie di Maurizio Sabatini. Il cast di prim'ordine vede spiccare un immenso Geoffrey Rush, perfettamente a suo agio nel riprodurre le psicosi e le manie di un uomo votato alla perfezione, e l'ottima spalla del battitore d'asta interpretata da Donald Sutherland. Particolarmente incisive anche le figure dei due giovani, Sylvia Hoeks (Claire) e Jim Sturgess (Robert), che si contrappongono ai due anziani in un meccanismo di distacco generazionale che, seppur apparentemente improbabile, convince in tutto e per tutto. Da non perdere.

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