mercoledì 1 gennaio 2014

CINEMA
Amore e morte nel giardino degli dei

Titolo originale Amore e morte nel giardino degli dei
Paese di produzione Italia
Anno 1972
Durata 89 min
Regia Sauro Scavolini
Sceneggiatura Sauro Scavolini
Fotografia Romano Scavolini, Gabriele Bagnini
Montaggio Francesco Bertuccioli
Musiche Giancarlo Chiaramello
Scenografia Herta Scavolini
Costumi Herta Scavolini
Cast Erika Blanc, Orchidea De Santis, Peter Lee Lawrence, Rosario Borelli, Ezio Marano, Vittorio Duse, Bruno Boschetti, Carla Mancini

Il ritrovamento da parte di un professore di ornitologia di una serie di nastri su cui sono incise le sedute tra Azzurra e il suo psicanalista rappresenta il pretesto per raccontare una storia di amore, morte, incesto, tradimenti e menzogne. La donna, legata a un rapporto morboso al fratello Manfredi, ma sposata a Timothy, regge le redini di un misterioso triangolo erotico e fatale, in cui risulta difficile capire chi racconti la verità o chi sia veramente innocente. E intanto, nella villa dove abita il professore e dove sono stati rinvenuti i nastri magnetici continua ad aggirarsi una misteriosa presenza...
Stroncato praticamente da chiunque e ovunque, questa pellicola del 1972 presenta tuttavia diversi punti di forza. La lentezza narrativa, che poggia su un gioco di lunghe inquadrature in soggettiva e non e che tende a valorizzare i corpi nudi, quasi esanimi dei protagonisti, subisce la sua nemesi negli ultimi, vorticosi 15 minuti, dove tutte le regole del giallo (e del film stesso) vengono sovvertite in un crescendo di tensione, violenza e colpi di scena al cardiopalma. Di ottima fattura l'ambientazione rurale, in cui spicca la bellissima villa semiabbandonata, e una ricerca dei colori particolarmente vincente, con una predominanza delle tonalità del rosa, del viola e dell'arancione, quasi onnipresenti nei bellissimi costumi di Erika Blanc curati da Herta Schwarz Scavolini, responsabile sempre nel 1972 degli eleganti abiti di Evelyn Stewart nel sottovalutato Un bianco vestito per Marialè.
Se il cinema di genere è pregno di vicende in bilico tra ossessioni erotiche e delitti passionali, Amore e morte nel giardino degli dei, fin dal titolo, si conferma come uno dei principali rappresentanti del binomio eros e thanathos, con l'aggiunta di una particolare attenzione alle ripercussioni psicologiche e letali esercitate sui protagonisti. Erika Blanc, oltre che bellissima, offre una prova di recitazione superiore alla sua media. Un piccolo gioiello, ben lontano da alcuni capolavori dell'epoca, ma che sicuramente avrebbe meritato una maggiore attenzione.

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