ore 19.10
L'etrusco uccide ancora (1971)
Regia: Armando Crispino; soggetto e sceneggiatura: Lucio Battistrada, A. Crispino; fotografia: Erico Menczer; musica: Riz Ortolani; montaggio: Alberto Gallitti; interpreti: Alex Cord, Samantha Eggar, John Marley, Carlo De Mejo, Nadja Tiller, Enzo Cerusico; origine: Jugoslavia/Italia/Germania Occidentale; produzione: Inex Film, Mondial Te.Fi. - Televisione Film, CCC Filmkunst; durata: 107'
«A Spoleto, durante il Festival dei Due Mondi, una incomprensibile catena di delitti sconvolge la vita di molti dei partecipanti (fra cui la famiglia del direttore d'orchestra Samarakis). Contemporaneamente un archeologo scopre in una tomba a Tarquina un affresco che raffigura l'uccisione di una giovane coppia. E coppie sono anche le vittime del misterioso assassino» (Poppi/Pecorari). «L'etrusco uccide ancora nacque proprio come film di atmosfera arcana e magica suggestione. Se avessi potuto avrei spinto ancora di più il racconto verso tale direzione ma, purtroppo, non me l'hanno consentito. L'idea nacque durante un'occasionale visita alla necropoli di Cerveteri e dalla suggestione che, appunto, provai in quella circostanza, tra quelle tombe, con "presenze" quasi palpabili che aleggiavano tutto intorno. [...] Il film ottenne, primo in Italia, una partecipazione finanziaria della distribuzione americana. Costò 400 milioni di lire e realizzò, solo in Italia, oltre un miliardo di incasso nelle sole prime visioni delle sedici città capozona. E a Roma il prezzo del biglietto era allora di mille lire contro le diecimila attuali...» (Armando Crispino).
Vietato ai minori di anni 14
ore 21.10
Macchie solari (1975)
Regia: Armando Crispino; soggetto e sceneggiatura: Lucio Manlio Battistrada, A. Crispino; fotografia: Carlo Carlini; musica: Ennio Morricone; montaggio: Daniele Alabiso; interpreti: Mimsy Farmer, Barry Primus, Ray Lovelock, Massimo Serato, Carlo Cataneo, Gaby Wagner; origine: Italia; produzione: Clodio Cinematografica; durata: 104'
«Una serie di omicidi sconvolge la vita di una giovane ricercatrice: muoiono in circostanze misteriose la donna che avrebbe dovuto sposare suo padre, il vedovo Gianni Sanna; poi quest'ultimo, precipitando da una finestra. Quando anche la ragazza sta per essere vittima dell'omicida (e con lei il suo uomo), finalmente il folle è smascherato» (Poppi/Pecorari). «Lo girai interamente a Roma nell'agosto del 1974. Una Roma vuota, come rarefatta, oppressa dal caldo e totalmente diversa dalla città caotica che siamo abituati a vedere. Una città che sembrava avvolta, pur nella sua incomparabile bellezza, da un velo di morte. Anche questo film nacque, perciò, da una suggestione ambientale, da un'imperscrutabile sensazione di angoscia che ti afferra allorché vieni a trovarti di fronte a cose, situazioni o atmosfere al di fuori, o al di là, dei normali ritmi che cadenzano la nostra vita. Ti senti improvvisamente spiazzato e preso dall'incantesimo dell'ignoto che, di per sé, genera paura [...]. [L'idea dell'influenza negativa delle "macchie solari n.d.r.] nacque da un articolo di cronaca - che scoprii insieme allo sceneggiatore Lucio Battistrada - in cui si parlava di una recrudescenza di suicidi apparentemente immotivati che si succedevano durante il periodo estivo. Questa tendenza dipendeva in realtà da uno strano fenomeno solare che determinava reazioni parossistiche negli individui psicolabili. Incuriositi, ci informammo attraverso la stampa e decidemmo di scrivere una storia "thriller" imperniata sulla figura di una giovane infermiera che presta servizio in un obitorio proprio partendo da questo fatto. [...] Ricordo che, contemporaneamente alla lavorazione del film, fu commesso un omicidio "reale" su una spiaggia e alcuni giornalisti mi additarono come una sorta di anticipatore dell'ondata di follia collettiva che ne seguì. Confesso di aver provato un certo compiacimento "d'autore" per questo, anche se non è certo un gran bel merito! [...] Sostanzialmente vi era una perdita di linearità mentale dovuta proprio allo stravolgimento climatico in concomitanza con la solitudine che accompagna determinati soggetti nel corso dell'estate. [...] Ricordo in particolare il Museo di Criminologia, che inventai io pezzo per pezzo all'interno dell'Archivio di Stato. Ad esempio, la mostra di fotografia la amalgamai di persona sviluppando e ingrandendo le immagini più efferate raccolte in un testo di criminologia. Furono tutte ambientazioni di grande effetto emotivo» (Armando Crispino).
Vietato ai minori di anni 18
Fonte: http://www.fondazionecsc.it/events_detail.jsp?IDAREA=9&ID_EVENT=170>EMPLATE=events.jsp
venerdì 3 aprile 2009
domenica 8 marzo 2009
VIAGGI
San Martino di Castrozza - Inverno 2009
Un paese completamente ricoperto dalla neve. Cibo superlativo. Tanto riposo. E un mare di foto. Eccone alcune:
mercoledì 4 marzo 2009
LIBRI
Collezione storica Gialli Mondadori con Repubblica e L'espresso
Avete ancora pochissime ore per acquistare il numero di questa settimana de "L'Espresso" con allegato "Assassinio sull'Orient Express" di Agatha Christie, secondo romanzo della collana di ristampe dei grandi Gialli Mondadori.
Pubblicato nel 1934, il romanzo vede come protagonista il detective belga Hercule Poirot, che si trova costretto ad indagare sull'assassinio di un uomo avvenuto sull'Orient Express, a bordo del quale sta intraprendendo un viaggio in Europa. La vittima è Samuel Edward Ratchett, scorbutico americano con segretario al suo seguito. Una bufera di neve manda all'aria i piani dell'assassino, lasciando bloccato il treno per moltissimo tempo: ovvio quindi che l'assassino è uno dei passeggeri il cui scompartimento è nella stessa carrozza in cui si trovava quello di Ratchett. E non appena iniziano le indagini, Poirot scopre la vera identità della vittima: Cassetti, un mafioso italoamericano responsabile del rapimento e dell'uccisione della piccola Daisy Armstrong. E come se non bastasse, i passeggeri sembrano avere tutti qualcosa da nascondere e il numero di indizi ritrovati nel vagone sono così numerosi da far pensare che non possano essere considerati "distrazioni" da parte dell'assassino...
Sono innumerevoli i fattori che hanno reso "Assassinio sull'Orient Express" forse il romanzo più famoso di Agatha Christie:
- Una narrazione veloce, dettagliata, accattivante, coadiuvata da un profilo semplice ma efficace di tutti i personaggi, riconoscibili già da poche pagine.
- Un rompicapo e una soluzione finale a dir poco sbalorditivi.
- L'attinenza della vicenda del romanzo con un fatto di cronaca che suscitò indignazione in tutto il mondo (il caso Lindbergh).
- La trasposizione cinematografica del romanzo per mano di Sidney Lumet che nel 1974 ha creato un capolavoro del grande schermo grazie a una scenografia raffinata e una recitazione impeccabile da parte di mostri sacri quali Lauren Bacall, Sean Connery, Ingrid Bergman (premio Oscar per questo film) e Vanessa Redgrave, che ruotano attorno al piccolo, grande detective qui interpretato magistralmente da Albert Finney.
La collana proposta da Repubblica e L'Espresso ha esordito la settimana scorsa con "La strana morte del signor Benson" e prosegue con "Perry Mason e l'avversario leale".
Pubblicato nel 1934, il romanzo vede come protagonista il detective belga Hercule Poirot, che si trova costretto ad indagare sull'assassinio di un uomo avvenuto sull'Orient Express, a bordo del quale sta intraprendendo un viaggio in Europa. La vittima è Samuel Edward Ratchett, scorbutico americano con segretario al suo seguito. Una bufera di neve manda all'aria i piani dell'assassino, lasciando bloccato il treno per moltissimo tempo: ovvio quindi che l'assassino è uno dei passeggeri il cui scompartimento è nella stessa carrozza in cui si trovava quello di Ratchett. E non appena iniziano le indagini, Poirot scopre la vera identità della vittima: Cassetti, un mafioso italoamericano responsabile del rapimento e dell'uccisione della piccola Daisy Armstrong. E come se non bastasse, i passeggeri sembrano avere tutti qualcosa da nascondere e il numero di indizi ritrovati nel vagone sono così numerosi da far pensare che non possano essere considerati "distrazioni" da parte dell'assassino...
Sono innumerevoli i fattori che hanno reso "Assassinio sull'Orient Express" forse il romanzo più famoso di Agatha Christie:
- Una narrazione veloce, dettagliata, accattivante, coadiuvata da un profilo semplice ma efficace di tutti i personaggi, riconoscibili già da poche pagine.
- Un rompicapo e una soluzione finale a dir poco sbalorditivi.
- L'attinenza della vicenda del romanzo con un fatto di cronaca che suscitò indignazione in tutto il mondo (il caso Lindbergh).
- La trasposizione cinematografica del romanzo per mano di Sidney Lumet che nel 1974 ha creato un capolavoro del grande schermo grazie a una scenografia raffinata e una recitazione impeccabile da parte di mostri sacri quali Lauren Bacall, Sean Connery, Ingrid Bergman (premio Oscar per questo film) e Vanessa Redgrave, che ruotano attorno al piccolo, grande detective qui interpretato magistralmente da Albert Finney.
La collana proposta da Repubblica e L'Espresso ha esordito la settimana scorsa con "La strana morte del signor Benson" e prosegue con "Perry Mason e l'avversario leale".
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martedì 17 febbraio 2009
MUSICA
Where the Wild Roses Grow
****Nick Cave & Kylie Minogue****
They call me The Wild Rose
But my name was Elisa Day
Why they call me it I do not know
For my name was Elisa Day
From the first day I saw her I knew she was the one
She stared in my eyes and smiled
For her lips were the colour of the roses
That grew down the river, all bloody and wild
When he knocked on my door and entered the room
My trembling subsided in his sure embrace
He would be my first man, and with a careful hand
He wiped at the tears that ran down my face
They call me The Wild Rose
But my name was Elisa Day
Why they call me that I do not know
For my name was Elisa Day
On the second day I brought her a flower
She was more beautiful than any woman I've seen
I said, "Do you know where the wild roses grow
So sweet and scarlet and free?"
On the second day he came with a single red rose
He said: "Give me your loss and your sorrow"
I nodded my head, as I lay on the bed
"If I show you the roses will you follow?"
They call me The Wild Rose
But my name was Elisa Day
Why they call me that I do not know
For my name was Elisa Day
On the third day he took me to the river
He showed me the roses and we kissed
And the last thing I heard was a muttered word
As he knelt above me with a rock in his fist
On the last day I took her where the wild roses grow
She lay on the bank, the wind light as a thief
And I kissed her goodbye, said, "All beauty must die"
And I lent down and planted a rose between her teeth
They call me The Wild Rose
But my name was Elisa Day
Why they call me it I do not know
For my name was Elisa Day
They call me The Wild Rose
But my name was Elisa Day
Why they call me it I do not know
For my name was Elisa Day
From the first day I saw her I knew she was the one
She stared in my eyes and smiled
For her lips were the colour of the roses
That grew down the river, all bloody and wild
When he knocked on my door and entered the room
My trembling subsided in his sure embrace
He would be my first man, and with a careful hand
He wiped at the tears that ran down my face
They call me The Wild Rose
But my name was Elisa Day
Why they call me that I do not know
For my name was Elisa Day
On the second day I brought her a flower
She was more beautiful than any woman I've seen
I said, "Do you know where the wild roses grow
So sweet and scarlet and free?"
On the second day he came with a single red rose
He said: "Give me your loss and your sorrow"
I nodded my head, as I lay on the bed
"If I show you the roses will you follow?"
They call me The Wild Rose
But my name was Elisa Day
Why they call me that I do not know
For my name was Elisa Day
On the third day he took me to the river
He showed me the roses and we kissed
And the last thing I heard was a muttered word
As he knelt above me with a rock in his fist
On the last day I took her where the wild roses grow
She lay on the bank, the wind light as a thief
And I kissed her goodbye, said, "All beauty must die"
And I lent down and planted a rose between her teeth
They call me The Wild Rose
But my name was Elisa Day
Why they call me it I do not know
For my name was Elisa Day
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domenica 8 febbraio 2009
LIBRI
Uomini che odiano le donne (S. Larsson)
Sono passati circa 30 anni da quando Harriet, nipote del magnate dell'industria Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare alcuna traccia. Da allora, ogni anno il vecchio riceve un dono anonimo, un fiore essiccato in una cornice, un tempo usanza di Harriet per celebrare il compleanno di suo zio: il rito si ripete puntuale e risveglia l'inquietudine di Henrik che, ormai molto vecchio, decide di tentare per l'ultima volta di fare luce sul più grande mistero che abbia mai segnato tutta la sua vita. L'incarico è affidato a Mikael Blomkvist: quarantenne estremamente affascinante, è il giornalista di successo a capo della rivista Millennium, specializzata in articoli di denuncia sulla corruzione e sugli affari loschi dell'imprenditoria. Opera al suo fianco Lisbeth Salander, giovane e astuta hacker, che aiuta Blomkvist a indagare a fondo sulla storia della famiglia Vanger. La verità lo lascerà inevitabilmente segnato.
Ho aperto il pacchetto contenente il primo libro di Larsson a novembre. "Non ce la farò mai" è stato il primo pensiero: circa 700 pagine in un tomo pesante e scomodo da portare con sé. Ho sempre preferito la lettura di racconti e romanzi brevi, piuttosto che andare a infognarmi in un libro per qualche mese. Paura di distrarmi, di annoiarmi forse. E sì che una delle più grandi prove l'ho superata in seconda media, affrontando circa 800 pagine di un libro che non tutti avrebbero il coraggio di leggere: "Via col vento", di Margareth Mitchell. Nonostante poi abbia anche toccato il traguardo delle 1.200 pagine de "Il signore degli anelli", continuo a essere comunque piuttosto restio ai volumi che superano le 400 pagine (vuoi mettere la soddisfazione di un lavoro compiuto letto nell'arco di un paio di giorni, come quelli che adoro di Agatha Christie)?
Mi sono addentrato nel mondo di Larsson con mille dubbi. Ne sono uscito totalmente innamorato.
La lettura è quanto di più piacevole ci si possa attendere. I membri della famiglia Vanger (oltre venti) sono talmente ben delineati che già attorno a pagina 300, quando il mistero si fa sempre più fitto e le indagini prendono piede, anzi decollano, è praticamente impossibile confonderne i nomi (grazie anche a un utilissimo albero genealogico contenuto all'interno del libro).
Il mistero attorno a cui ruota l'incipt del romanzo lascia spazio a ulteriori interrogativi a cui riceveremo risposta man mano che procediamo con la lettura. E poi c'è lei, Lisbeth Salander: una delle migliori caratterizzazioni uscite dalla penna di uno scrittore negli ultimi vent'anni (forse addirittura dai tempi di Clarice Starling de "Il silenzio degli innocenti" di Thomas Harris). Fragile, testarda, isolata, vendicativa, è un personaggio per cui non si può non parteggiare, e non devo essere stato solo io ad innamorarmene, visto che gli altri due capitoli della trilogia, "La ragazza che giocava con il fuoco" e "La regina dei castelli di carta", sono incentrati su di lei.
Una lettura assolutamente consigliata, dalla prima all'ultima pagina.
Ho aperto il pacchetto contenente il primo libro di Larsson a novembre. "Non ce la farò mai" è stato il primo pensiero: circa 700 pagine in un tomo pesante e scomodo da portare con sé. Ho sempre preferito la lettura di racconti e romanzi brevi, piuttosto che andare a infognarmi in un libro per qualche mese. Paura di distrarmi, di annoiarmi forse. E sì che una delle più grandi prove l'ho superata in seconda media, affrontando circa 800 pagine di un libro che non tutti avrebbero il coraggio di leggere: "Via col vento", di Margareth Mitchell. Nonostante poi abbia anche toccato il traguardo delle 1.200 pagine de "Il signore degli anelli", continuo a essere comunque piuttosto restio ai volumi che superano le 400 pagine (vuoi mettere la soddisfazione di un lavoro compiuto letto nell'arco di un paio di giorni, come quelli che adoro di Agatha Christie)?
Mi sono addentrato nel mondo di Larsson con mille dubbi. Ne sono uscito totalmente innamorato.
La lettura è quanto di più piacevole ci si possa attendere. I membri della famiglia Vanger (oltre venti) sono talmente ben delineati che già attorno a pagina 300, quando il mistero si fa sempre più fitto e le indagini prendono piede, anzi decollano, è praticamente impossibile confonderne i nomi (grazie anche a un utilissimo albero genealogico contenuto all'interno del libro).
Il mistero attorno a cui ruota l'incipt del romanzo lascia spazio a ulteriori interrogativi a cui riceveremo risposta man mano che procediamo con la lettura. E poi c'è lei, Lisbeth Salander: una delle migliori caratterizzazioni uscite dalla penna di uno scrittore negli ultimi vent'anni (forse addirittura dai tempi di Clarice Starling de "Il silenzio degli innocenti" di Thomas Harris). Fragile, testarda, isolata, vendicativa, è un personaggio per cui non si può non parteggiare, e non devo essere stato solo io ad innamorarmene, visto che gli altri due capitoli della trilogia, "La ragazza che giocava con il fuoco" e "La regina dei castelli di carta", sono incentrati su di lei.
Una lettura assolutamente consigliata, dalla prima all'ultima pagina.
lunedì 5 gennaio 2009
DVD
Gli sceneggiati Rai: GIALLO & MISTERO
Grande sorpresa in edicola per tutti gli appassionati degli sceneggiati gialli e gotici mandati in onda negli anni '70 sulla RAI. Fabbri Editore infatti ha pubblicato una nuova collana, Gli sceneggiati Rai: GIALLO & MISTERO, con le edizioni rimasterizzate (e alcune per la prima volta in DVD) delle opere televisive che per anni hanno tenuto incollati davanti alla TV milioni di telespettatori. Coadiuvati da un cast di attori quali Ugo Pagliai, Carla Gravina, Alberto Lupo, Paola Pitagora, Luigi Vannucchi, Daria Nicolodi e Paolo Stoppa, gli sceneggiati sono caratterizzati da storie sospese ed enigmatiche, sottolineate da una splendida fotografia e da indimenticabili colonne sonore.
Di seguito sono indicati i titoli attualmente presentati all'interno dell'opera.
Il segno del comando
A come Andromeda
Gamma
Ritratto di donna velata
Giocando a golf una mattina
L'amaro caso della baronessa di Carini
Un certo Harry Brent
Dov'è Anna?
Il fauno di marmo
Come un uragano
Coralba
La traccia verde
Albert e l'uomo nero
Ho incontrato un'ombra
Lungo il fiume e sull'acqua
E.S.P.
Il giudice e il suo boia
Prima uscita: "Il segno del comando" (1-2-3), € 4,90
Seconda uscita: "Il segno del comando" (4-5), € 9,90 (prezzo di tutte le uscite successive)
Di seguito sono indicati i titoli attualmente presentati all'interno dell'opera.
Il segno del comando
A come Andromeda
Gamma
Ritratto di donna velata
Giocando a golf una mattina
L'amaro caso della baronessa di Carini
Un certo Harry Brent
Dov'è Anna?
Il fauno di marmo
Come un uragano
Coralba
La traccia verde
Albert e l'uomo nero
Ho incontrato un'ombra
Lungo il fiume e sull'acqua
E.S.P.
Il giudice e il suo boia
Prima uscita: "Il segno del comando" (1-2-3), € 4,90
Seconda uscita: "Il segno del comando" (4-5), € 9,90 (prezzo di tutte le uscite successive)
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