Titolo originale I corpi presentano tracce di violenza carnale
Paese di produzione Italia
Anno 1973
Durata 90 min
Regia Sergio Martino
Sceneggiatura Ernesto Gastaldi, Sergio Martino
Fotografia Giancarlo Ferrando
Montaggio Eugenio Alabiso
Musiche Guido e Maurizio De Angelis
Scenografia Giantito Burchiellaro
Costumi Vera Marzot, Silvio Laurenzi
Cast Suzy Kendall, Tina Aumont, Luc Merenda, John Richardson, Roberto Bisacco, Ernesto Colli, Angela Covello, Carla Brait, Cristina Airoldi, Patrizia Adiutori, Luciano De Ambrosis, Carlo Alighiero, Luciano Bartoli, Enrico Di Marco, Vincenzo Crocitti, Giuseppe Terranova, Rosaria della Femmina, Ermelinda De Felice, Fausto Di Bella, Giorgio Dolfin, Gianni Greco, Alberto Sorrentino, Vera Drudi, Barbara Marzano, Osvaldo Natale, Renato Cestiè, Giuseppe Marrocco
Insieme a Lucio Fulci, Dario Argento e Mario Bava, Sergio Martino ha contribuito nella sua lunga e prolifica carriera a elevare di rango il giallo italiano, troppo spesso relegato a produzioni low-budget caratterizzate da mancanza di idee e situazioni al limite dell'imbarazzante. Regista di pellicole quali Lo strano vizio della signora Wardh, La coda dello scorpione, Tutti i colori del buio e Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave, Martino si è imposto come uno dei registi di genere più raffinato, elegante e creativo degli anni '70, riscuotendo enorme successo anche nella commedia e nel poliziottesco. I corpi presentano tracce di violenza carnale è forse il suo giallo migliore. Senza dubbio, quello con maggiore impatto visivo.
Ambientato in un'assolata Perugia, il film segue le vicende di cinque studentesse universitarie perseguitate da un violento assassino che non si limita a ucciderle, ma per concludere l'opera si diverte a sezionare i loro cadaveri seguendo un macabro rituale (da qui il titolo internazionale Torso). Per cercare di rilassarsi e scappare dalla città, quattro di loro decidono di trascorrere un weekend in un casale di campagna immerso nel verde e, apparentemente, nella tranquillità. Nel corso del weekend, però, una di loro precipita dalle scale e, con una caviglia lesionata, è costretta a rimanere a letto mentre le altre si divertono come meglio possono (e qui Martino non rinuncia a calcare la mano sull'aspetto pruriginoso che ha da sempre caratterizzato il genere del thriller all'italiana). Durante la notte, tuttavia, i festeggiamenti volgono drasticamente al termine: il serial killer scopre il rifugio e strazia i corpi delle giovani ragazze, ma commette un errore. Non sa infatti che al piano di sopra riposa, imbottita di tranquillanti, la quarta ragazza, che si accorgerà della carneficina solo il mattino dopo, al risveglio. Da questo momento in poi, il film vira verso una serie di sequenze al limite del sostenibile, con sezionamenti di corpi e tentativi da parte della bellissima sopravvissuta (la Suzy Kendall de L'uccello dalle piume di cristallo) di mantenere nascosta la sua presenza all'interno della villa, braccata da uno spietato uomo nero che continua a sentire strani rumori provenienti dal piano di sopra...
Censurato in vari stati per la crudezza di alcune immagini, il film è un tripudio di colori (i foulard dei ragazzi, i vestiti d'epoca, i trucchi pesanti accentuati sui lineamenti adolescenziali delle protagoniste), intensi primi piani e sequenze al cardiopalma, regalando circa 90 minuti di puro terrore accompagnati da una sceneggiatura viva e accattivante, con un finale strepitosamente gustoso. Disponibile in varie edizioni integrali in DVD e, dopo l'estate, anche in Blu-Ray.
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