lunedì 29 dicembre 2008

CINEMA
L'uccello dalle piume di cristallo

Titolo originale L'uccello dalle piume di cristallo
Paese di produzioneItalia
Anno 1970
Durata 93 min
Regia Dario Argento
Sceneggiatura Dario Argento
Fotografia Vittorio Storaro
Montaggio Franco Fraticelli
Musiche Ennio Morricone
Scenografia Dario Micheli
Costumi Dario Micheli
Cast Tony Musante, Enrico Maria Salerno, Suzy Kendall, Umberto Raho, Eva Renzi, Raf Valenti, Mario Adorf, Giuseppe Castellano, Pino Patti, Gildo Di Marco, Fulvio Mingozzi, Omar Bonaro, Bruno Erba, Annamaria Spogli, Rosita Torosh, Karen Valenti, Werner Peters, Reggie Nalder, Maria Tedeschi, Carla Mancini, Giovanni Di Benedetto

Sam Dalmas, giovane scrittore americano, sta per lasciare Roma e tornare negli Stati Uniti. La sera prima della sua partenza, egli assiste all'aggressione di Monica Ranieri: la donna viene accoltellata da qualcuno, che si dilegua nel buio. Le indagini del caso sono affidate al commissario Morosini, il quale informa Sam della possibile presenza d'un assassino seriale in città: la stessa persona che ha ucciso con armi da taglio tre ragazze, potrebbe aver tentato di accoltellare Monica. Sam decide di non partire e d'indagare per suo conto sui delitti. Il killer cerca due volte di metterlo a tacere per sempre, ma egli non demorde: e l'omicida lo informa telefonicamente che, se non abbandonerà le ricerche, la prossima vittima sarà la sua fidanzata, Giulia. In un momento in cui lo scrittore è assente, Giulia viene aggredita e scampa alla morte solo grazie al tempestivo intervento degli agenti. La chiamata d'avvertimento, provvidenzialmente registrata, viene analizzata con attenzione. Carlo, amico di Sam, riesce ad individuare uno strano rumore di fondo e ne decifra la provenienza...

Esordio alla regia di Dario Argento, questo film è un piccolo miracolo del cinema italiano. Pur non essendo la prima pellicola tricolore a introdurre la figura dell'assassino completamente vestito di nero, con guanti e cappello (Sei donne per l'assassino - Mario Bava), è quella che in realtà sdogana il genere tra il grande pubblico. Infatti, dopo un inizio apparentemente catastrofico al botteghino, il film si rileva un campione di incassi e lancia la moda del giallo all'italiana tra i colleghi registi, con citazioni esplicite anche nell'utilizzo di animali nei titoli delle loro opere per attirare il grande pubblico. Nel film tutto funziona alla perfezione: tensione alle stelle, visioni perverse, inseguimenti al cardiopalma, vezzi registici davvero all'avanguardia. La soluzione, come in tutte le prime opere di Argento, è inattesa e sconvolgente. Efficace l'utilizzo di un quadro naif, infantile e assolutamente lontano dalle tecniche di pittura più riuscite, che funge da collegamento tra le morti che iniziano a sconvolgere Roma e un segreto del passato tornato misteriosamente a galla. La musica di Ennio Morricone è semplicemente estasiante: particolarissima è la traccia che riprende il titolo del film, dove un sospiro di donna insinua il dubbio di un amplesso o di un'agonia mortale. Di poco rilievo la recitazione di Tony Musante, il protagonista, con cui Argento ebbe non pochi problemi, ma la star del film è la bellissima Eva Renzi, con un personaggio tutto da scoprire.

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